La torta nuziale non nasce nell’era moderna: le sue radici affondano nell’antica Grecia e nell’antica Roma, e si evolvono attraverso il Medioevo inglese, le stranezze delle bride’s pie, fino alle grasse glasse vittoriane e alla sofisticazione odierna. Ogni epoca ha aggiunto simboli, decorazioni e significati che hanno trasformato un semplice dolce in un rituale carico di senso.
La storia della torta nuziale
La tradizione della torta nuziale ha un’origine antica e stratificata. Nell’antica Roma era uso spezzare un pane d’orzo o farro, chiamato mustaceum, sulla testa della sposa: gesto simbolico di buona fortuna che rappresentava fertilità e prosperità. I frammenti venivano raccolti dagli invitati come auspicio benevolo. In seguito, quei pani dolci passarono a versioni leggermente zuccherine, anticipate dall’uso del miele e della frutta.
Nel Medioevo, nel Regno Unito, l’usanza si modifica: non è più un unico dolce ma una torre di piccoli pani, biscotti o torte speziate impilate, sulla quale gli sposi cercavano di baciarsi. La leggenda vuole che se la struttura restava stabile, il matrimonio avrebbe avuto buon esito.

Una tradizione curiosa, quella della bride’s pie (la torta della sposa), prende piede nei secoli XVI-XVII. Era una torta salata che poteva contenere ingredienti crudi e bizzarri come testicoli di agnello, creste di gallo, animelle e a volte animali vivi, con l’anello nuziale nascosto per essere scoperto da una invitata, che si credeva sarebbe stata la prossima a sposarsi.
In Inghilterra vittoriana compare invece la groom’s cake, una torta parallela a quella della sposa, più piccola e a base di frutta secca e canditi, destinata agli invitati. Alcune ragazze nubili portavano a casa un pezzetto sperando di trovare marito.
L’innovazione decisiva arriva nel XIX secolo con l’uso della ghiaccia reale (royal icing): uno strato bianco a base di albume e zucchero a velo, che simboleggiava purezza e status, grazie al caro prezzo dello zucchero raffinato. Spesso il termine “royal icing” è associato all’utilizzo in torte nuziali reali, anche se versioni simili esistevano già nel XVIII secolo. A partire dal matrimonio della Regina Vittoria (1840), la torta nuziale con glassa bianca e decorazioni elaborate diventa l’archetipo moderno.
Con la ghiaccia reale era possibile sostenere piani multipli: l’evoluzione verso torte a più strati rifletteva anche il desiderio di ostentare benessere e verticalità, simboli di prosperità. Infatti, come scrive National Geographic, la torta della Regina Vittoria fu alta e maestosa, contribuendo a diffondere l’idea di wedding cake scenografica.
La cerimonia del taglio, oggi simbolo romantico, ha radici di significato: spesso, alla sposa era riservato il primo taglio, poi offriva la fetta al marito, ai genitori e si dice che conservasse un pezzo del piano superiore per l’anniversario successivo. La forma rotonda simboleggia l’unione eterna, i piani dispari simboleggiano l’irriducibilità dell’unione.
Oggi la torta nuziale cambia stile. La classica glassa bianca lascia spazio alla naked cake senza rivestimento oppure alla pasta di zucchero, ornata con fiori freschi o elementi vegetali. Le forme si diversificano: rotonde, quadrate o rettangolari, ma è frequente che i piani siano multipli, con interpretazioni creative.
Anche le tecniche decorative evolvono: il metodo Lambeth piping, sviluppato da Joseph Lambeth nel secolo scorso, introduce decorazioni by piping complesse che oggi vivono una rinascita nel cake design vintage.