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Delizia al limone

Storie di famiglia, di territorio e di ceramiche in Penisola Sorrentina

Da Lo Stuzzichino, ambasciatore di uno dei comuni più "illuminati" della zona, ad Antico Francischiello, il primo stellato della Campania dove venne ideata la delizia al limone che oggi è anche un piatto del Buon Ricordo.

Nei suoi 20 chilometri quadrati il comune campano di Massa Lubrense conta una ventina di frazioni, quasi una ogni 100 ettari se vogliamo usare la conversione di superficie. Un concentrato di villaggi ma anche di ottime insegne gastronomiche considerando i cinque macaron totali segnalati attualmente sulla guida Michelin, tra Relais Blu (una stella) a Termini, il Quattro Passi (tre stelle) a Marina del Cantone, Taverna del Capitano (una stella) a Nerano, mentre è ancora sospeso il giudizio sull’atteso ritorno di Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui Due Golfi, riaperto lo scorso fine marzo dopo due anni di lavori e di cui scopriremo il nuovo corso con la prossima presentazione della Rossa in autunno. Dal boutique hotel della famiglia Iaccarino basta camminare qualche metro più avanti per inciampare in un altro illuminato progetto a conduzione familiare, Lo Stuzzichino.

Emblematica attività che tutt’ora fa da modello (alto) per la riscossa della trattoria di provincia, l’autenticità di questo luogo è magistralmente raccontata dall’oste Mimmo De Gregorio, conosciuto da tutti semplicemente come Mimmo Lo Stuzzichino: «Quando nel 1989 aprimmo, il locale era molto piccolo (ecco spiegato il nome, ndr), ed eravamo solo friggitoria e rosticceria. Io all’epoca lavoravo al Quattro Passi e così fu per tre estati». Con il 2024 sono trascorsi ben trentacinque anni dalla sua apertura e oggi l’indirizzo è un punto di riferimento per la zona, segnalato anche dalla Michelin nella categoria “Bib Gourmand” e, nonostante il passare del tempo, ha saputo conservare la sua storicità guardando avanti ma senza cedere alle mode. Certo, sono state aggiunte delle esperienze, dal progetto di orto (di Ghezi) e cucina avviato dopo la pandemia quando Mimmo ha acquistato un ettaro di terreno in cui il cliente può raccogliere da sé i prodotti che cucinerà al d&b (da leggere come dinner&breakfast), fino all’accesso più tecnologico alla cantina che, tramite una piattaforma mobile, conduce nella saletta sotterranea di “Enozioni”, dove è presente un piccolo tavolo conviviale per programmare degustazioni di vino circondati da grandi etichette italiane e qualche nome straniero.

L’ospitalità resta comunque quella di sempre, così come si riconosce la mano in cucina: è quella di papà Paolo e mamma Filomena, arzilli ottantenni, che tengono alto il ritmo del servizio e preparano il loro iconico pollo ruspante con lo stesso amore del primo giorno. Non si fanno poi mancare dei divertissement stagionali, ad esempio la parmigiana di borragine o i gamberetti di Crapolla, fino a tramandare nel tempo la tradizione di un dolce ormai dimenticato, ovvero la torta di Sant’Antonino, dedicata al patrono delle famiglie sorrentine festeggiato il 14 febbraio, che sa di pasta frolla, crema al cioccolato e pasticcera, più amarene sciroppate. Chiunque volesse collezionare il proprio piatto del buon ricordo deve invece ordinare i ravioli al profumo di limone e vongole; prima di questi c’era la pasta e patate con il provolone del Monaco Dop, disegno presente tra le tre file di ceramiche di Solimene decorate a mano ed esposte su una delle pareti del ristorante: «La ricetta cambia più o meno ogni cinque anni ma resta comunque in carta». Un dettaglio che il patron de Lo Stuzzichino ha raccontato in occasione della cena di gala per i 60 anni dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo (lo avevamo anticipato qui), andata in scena sul lungomare di Vietri lo scorso 9 aprile: dai calici di Franciacorta a tutto pasto all’aperitivo itinerante lungo Corso Umberto I che ha preceduto l’appuntamento con assaggi da ogni regione d’Italia (grande assente la Sardegna: se qualcuno volesse candidarsi per entrare in squadra può scrivere a info@buonricordo.com), i motivi per brindare non sono di certo mancanti. L’entusiasmo di chef e ristoratori che hanno prestato la loro opera gratuitamente è stato inoltre ripagato dal positivo riscontro del pubblico che partecipando alla serata, non solo ha portato a casa il piatto del 60esimo, edizione speciale e numerata, ma ha contribuito a sostenere due associazioni del territorio (L’Abbraccio OdV e OPEN – Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma Onlus) alle quali è stato devoluto il ricavato della cena.

Presente alla cena con nonno Francesco Gargiulo e nipote Antonino Attardai, uno degli ultimi associati in Costiera si trova sempre a Massa Lubrense: Antico Francischiello. Quando due anni fa fece il suo ingresso nell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo non ebbe dubbi su quale sarebbe stata la sua ricetta-simbolo: ovviamente la delizia al limone. Forse in pochi sanno che il dolce manifesto di un’intera regione è nato proprio nelle cucine di questo ristorante-museo (ha attraversato due guerre!), peccando però un po’ di ingenuità. Correva l’anno 1975 quando Alfonso Marzuillo conquistò la prima stella Michelin in Campania e, sempre intorno a quella data, insieme al fratello Carmine ideò un dessert inizialmente chiamato “sospiro al limone”. «A mio nonno quel nome non piaceva – spiega l’attuale chef Attardi, quinta generazione di ristoratori da Francischiello –. Nacque così la delizia al limone ma nessuno mai pensò di brevettarla». E nessuno ne ha poi reclamato a gran voce la paternità. Una montata leggera di pan di spagna, crema chantilly e crema al latte aromatizzata al limone, poi bagna di limoncello e limone grattugiato nella varietà ovale o femminiello. Si tratta di una Dop tipica di queste zone che la stessa famiglia di Antonino coltiva in località Sorrento, ma le produzioni in zona non mancano: qualche terrazzamento più su dello storico ristorante dove il tempo sembra essersi fermato, si trova Il Giardino di Vigliano, agriturismo condotto dalla famiglia Nunziata e famoso per il suo limoneto e prodotti derivati da esso, su tutti la marmellata di limone e zenzero, l’apoteosi con una frittura di gamberi. Affondare il cucchiaio in questa candida e profumatissima cupoletta dalla veranda di Francischiello con la cartolina di Capri sullo sfondo, mette quasi da parte la querelle sulle vere origini di questo dolce.

I cannelloni restano comunque il loro signature: «Sono nati come piatto unico della domenica perché completi di carboidrati e proteine. L’unica variazione nel tempo è stata la presenza di pinoli e uvetta che abbiamo eliminato a causa delle numerose allergie e intolleranze che riscontravamo tra i commensali. Negli anni 50 non esistevano. La cottura in forno a legna è determinante per la sua riuscita». Lo è altrettanto la scelta del fior di latte usato nel ripieno della pasta, che l’autodidatta cuoco trentacinquenne prende da Benedetto De Gregorio dell’azienda agrituristica Il Turuziello, famoso soprattutto per il provolone del Monaco Dop di cui è uno degli undici caseifici autorizzati alla sua produzione in Penisola Sorrentina. Ci sono due modi per arrivare allo stabilimento in miniatura in cima a Schiazzano, una delle frazioni più piccole di Massa Lubrense: munirsi di fiato e camminare di buona lena o farsi venire a prendere dalla fiammante Piaggio tre ruote guidata da Benedetto. Un’esperienza nell’esperienza, tanto quanto scoprire che se il nome mozzarella deriva dal gesto di “mozzare” la pasta filata, il fior di latte si chiama così per l’originale forma che veniva data al latticino ancora caldo, un fiore, appunto.

Maggiori informazioni

Foto di Davide Guidone

Antico Francischiello
Via Partenope 27, 80061 Massa Lubrense (NA)
facebook.com/anticofrancischiello

Lo Stuzzichino
Corso Sant’Agata, 80061 Sant’Agata sui Due Golfi (NA)
ristorantelostuzzichino.it

Il Giardino di Vigliano
agriturismovigliano.it
Via Partenope 40, 80061 Massa Lubrense (NA)

Agriturismo Il Turuziello
Via Turiello 5, 80061 Massa Lubrense (NA)
agriturismoturuziello.com

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